Votazione referendum fuori sede: come fare?
Si può votare fuori sede al Referendum? Purtroppo quando si tiene un referendum, anche se sarebbe utile per dare a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi, non è permesso votare fuori sede. Così le persone che si trovano in una regione diversa dalla loro, per motivi di studio, a causa di lavoro o per motivi di salute, per votare devono affrontare un pesante e costoso viaggio per far ritorno alla terra di origine.
Non si può quindi votare fuori sede al Referendum ma è possibile usufruire di qualche sconto. Bisogna ovviamente conoscere i propri diritti ed avere a portata di mano la documentazione necessaria.
Votare al referendum è davvero importante, il voto di ogni cittadino conta e per questo motivo, anche se non è possibile organizzare il voto fuori sede per motivi organizzativi, spesso e volentieri ci sono tante agevolazioni tariffarie sui viaggi di chi torna a casa per votare. In questo modo si può spendere di meno per fare ritorno; ad esempio gli studenti possono avere degli sconti sui biglietti aerei di Alitalia, e in genere ottengono sconti per votare fuori sede anche sui biglietti dei treni Trenitalia ed Italo.
Ci sono anche delle agevolazioni spesso sulle tariffe in autostrada se al ritorno si presenta la tessera elettorale con il timbro, in modo da certificare di aver votato.
Siete giù di morale perché non è possibile votare fuori sede? Sappiate che da tanti anni le associazioni di studenti e lavoratori si battono perché venga introdotta la possibilità del voto fuori sede, perché in alcuni casi fare ritorno al luogo d’origine è davvero lungo e costoso, impegnativo.
Intanto tieni d’occhio le tariffe agevolate per chi deve votare fuori sede e tieniti informato sulle novità in materia: si tratta di una delle questioni più calde sulle quali battono gli studenti che rappresentano le università.
Per quanto riguarda le elezioni politiche invece votare fuori sede non è possibile.
Nei prossimi tempi, però, le cose potrebbero cambiare. Infatti per ora siamo ancora in attesa dell’emendamento del presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti, che potrebbe nei mesi a venire introdurre il voto anticipato che è possibile esprimere nella prefettura della città dove si trova per studiare, per lavorare o per motivi di salute. Si tratterebbe di un vero e proprio passo di civiltà perché permette di votare ovunque ci si trovi, senza doversi sempre spostare soprattutto quando lo spostamento è costoso o eccessivamente difficile. In questo modo, inoltre, si potrebbe combattere l’eccessiva astensione.