Sempre più malati di Alzheimer e sempre meno supporto dallo Stato, 600mila in Italia
Alzheimer è una grave patologia che porta a un progressivo deterioramento mentale e cognitivo le persone che ne sono colpite, le quali, spesso, diventano anche aggressive, in ogni caso pericolose per se stesse in quanto perdendo la cognizione di ciò che fanno, rischiano di perdersi se escono di casa o di mettersi comunque in situazioni di pericolo senza rendersene conto e facendosi anche parecchio male.
Il fatto che a un certo punto non riconoscano nemmeno più i familiari, costituisce un ulteriore elemento di frustrazione per i familiari che li assistono. I malati da Alzheimer sono in costante aumento ma l’assistenza di sostegno messa in campo dallo Stato è in costante calo, in termini di aiuto domiciliare, di ricoveri ospedalieri o in strutture specializzate e quant’altro. I parenti si trovano costretti ad assistere con grandi difficoltà i loro cari e sono sempre più lasciati soli. I parenti che assistono malati di Alzheimer spesso soffrono a loro volta di insonnia, senso di frustrazione, depressione.
Dall’insorgenza della malattia di Alzheimer alla morte della persona trascorrono mediamente 12 anni, spesso di più, talvolta qualcosa meno e si può capire cosa può significare assistere per 12 anni malati di questo genere. Si possono capire i tagli alla spesa, ma lo Stato sta provocando a famiglie già in difficoltà maggiore impoverimento e isolamento sociale. Possiamo dire che proprio non è giusto?