Cultura

Patto d’Acciaio: di che cosa si tratta? Storia e riassunto degli eventi

Il Patto d’Acciaio segna un accordo tra l’Italia fascista e la Germania nazista. Un patto che, visto dal punto di vista storico, ha segnato l’alleanza tra Benito Mussolini e Adolf Hitler. Entrambi, infatti, erano accomunati dal desiderio di affermare la loro dittatura in modo totalitario, affermando la potenza delle proprie Nazioni.

Patto d’Acciaio: l’alleanza amicale tra Italia e Germania

Il patto d’Acciaio è stato firmato il 22 maggio del 1939, quando la Seconda Guerra Mondiale sembrava essere una realtà ancor non troppo vicina. Eppure, sarebbe scoppiata da lì a poco, il 1° settembre dello stesso anno. L’idea di tutelarsi e aiutarsi tramite la firma del Patto d’Acciaio, è stata accolta con fermezza sia da Hitler sia da Mussolini, che volevano trarre vantaggio da questa alleanza.

Entrambi i dittatori, infatti, avevano preso spunto dalle vicende belliche della Prima Guerra Mondiale, dall’esito nefasto per la Germania e dai mancati riconoscimenti per l’Italia, e avevano deciso che in caso di minacce internazionali, dovevano avere la sicurezza di aiutarsi militarmente l’uno con l’altro.

Il Patto d’Acciaio nasceva anche come ulteriore esigenza. Oltre a tutelarsi vicendevolmente, le due Nazioni non potevano prendere decisioni in modo separato. Ecco allora, che in caso di una nuova guerra, né l’Italia né la Germania potevano firmare la pace senza il consenso dell’altra nazione.

Quelle del Patto d’Acciaio furono in parte, promesse non mantenute. L’accordo segnava molto più di un amicizia tra Mussolini e Hitler, era soprattutto un modo per guidare le mosse da intraprendere per un nuovo conflitto mondiale. Nessuno si aspettava che la guerra sarebbe scoppiata da lì a pochi mesi, al contrario, si pensava che non fosse successo nulla prima dei tre anni.

Hitler però decise di cambiare gli scenari e il 1° settembre diede ufficialmente inizio alla Seconda Guerra Mondiale con l’invasione della Polonia. Fu in questo momento, che Mussolini, del tutto impreparato a un nuovo evento bellico, consapevole delle limitate capacità dell’esercito italiano, decise (almeno all’inizio) di dichiarare la non belligeranza della sua nazione. Una comoda mossa questa, sebbene presto Mussolini fu costretto prendere una chiara posizione in merito.

Patto d’Acciaio: i motivi che hanno portato alla sua firma

L’avvicinamento tra Mussolini e Hitler avvenne non prima del maggio 1936, quando il dittatore italiano decise di conquistare l’Etiopia per affermare l’Italia come grande potenza militare. Mossi da obiettivi comuni, ossia l’espansione della propria nazione e l’affermazione della propria egemonia, entrambi i dittatori firmarono nell’ottobre del 1936 il patto Asse Roma – Berlino, con cui Mussolini espresse la propria adesione alla politica nazista. In seguito, la partecipazione di entrambe le nazioni alla guerra civile spagnola, suggellò ulteriormente l’affinità militare e politica tra Hitler e Mussolini.

Entrambi i dittatori non accettavano le imposizioni del Patto di Versailles e volevano ridurre il potere delle potenze occidentali. Di fatto, il dittatore italiano avvicinandosi a Hitler, sperava di affermare il proprio potere con la realizzazione del suo piano militare, ma presto il carisma del dittatore tedesco e la sua tenacia, condurranno Mussolini in secondo piano, costringendolo ad assumere posizioni non proprie, portandolo a inevitabili risultati nefasti.