Economia

Mercati finanziari: tra flessioni e riprese, cosa aspettarsi nei prossimi mesi dalle criptovalute?

Il confronto con le quotazioni di qualche mese fa è a dir poco impietoso, ma le criptovalute continuano a piacere tantissimo agli italiani. In questo momento il mondo crypto è composto da più di diecimila progetti: nel giro di poco più di due anni il numero delle monete digitali esistenti è quintuplicato. È vero che circa il 60% del mercato è rappresentato dai soli Bitcoin ed Ethereum ma è altrettanto vero che tra i token emergenti ci sono interessanti opportunità.

Nonostante il lungo periodo di flessione, intervallato da qualche accenno di ripresa, non si sia ancora arrestato, il mercato criptovalutario è ancora al centro delle attenzioni di investitori e trader. Circa il 2% degli italiani possiede criptovalute nel suo portafoglio: sono numeri lontani rispetto alle percentuali registrate in Ucraina e Russia (rispettivamente 13% e 12%), ma si tratta comunque di numeri importanti. E sono in molti a chiedersi cosa accadrà nei prossimi mesi.

Qual è il giusto intermediario per investire sul mercato criptovalutario?

Basta dare un’occhiata ai grafici delle singole monete digitali o dell’indice Crypto Market Index 10 per rendersi conto di quanto sia instabile e volatile il mercato. Anche in questo che potrebbe essere considerato quasi un periodo di stabilità dopo il lungo inverno, le quotazioni oscillano in continuazione. Per questo chi sceglie di investire in questa categoria di asset non deve tralasciare alcun dettaglio.

Lo studio ed il continuo aggiornamento sono fondamentali, ma è importantissimo anche utilizzare la giusta piattaforma: se cerchi le informazioni necessarie per capire quali sono le migliori, puoi trovarle qui, sul sito Startborsa.com, punto di riferimento nel campo degli investimenti digitali. Per quanto riguarda gli exchange, gli esperti consigliano di affidarsi a Binance, con Coinbase, Kraken, Crypto.com e FTX che rappresentano le alternative più interessanti. Tra i broker, invece, la soluzione migliore è rappresentata da eToro, ma anche Capital.com, Capex.com e Plus 500 sono ottime opzioni.

Torna la speranza dopo il lungo inverno del mondo crypto

Già da qualche giorno il mercato criptovalutario mostra degli interessanti segni di ripresa. Certo, siamo ancora lontanissimi dai record toccati lo scorso novembre, però sta tornando la fiducia. Il rialzo dei tassi di 75 punti base deciso dalla Fed ha avuto un effetto positivo sull’intero comparto, con alcune monete digitali che sono cresciute in doppia cifra. Gli interventi della Federal Reserve sono già stati ampiamente scontati dal mercato.

I toni più dovish usati dal presidente Powell e la possibilità che la politica monetaria possa essere meno stretta nei prossimi mesi hanno restituito entusiasmo e speranza ai mercati finanziari in generale. È ancora presto per dire se siamo arrivati ad una svolta definitiva per le criptovalute, anche perché ci sono aspetti che sono al di fuori del controllo delle banche centrali e che oggi pesano come macigni sulle economie, però cresce la fiducia.

Le previsioni degli analisti: cosa accadrà alle criptovalute

Non è certo la prima volta che le monete digitali affrontano un periodo di difficoltà dopo un rally importante. Ma anche nelle precedenti volte il mercato criptovalutario è riuscito a riprendersi brillantemente, spostando l’asticella sempre più in alto. Proprio per questo motivo gli analisti sono certi che tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 il settore potrà tornare ai livelli di otto mesi fa, quando venne toccato il record di capitalizzazione di tremila miliardi di dollari.

Ovviamente allungando l’orizzonte temporale le previsioni si fanno ancora più rosee: nel 2024 verranno toccati nuovi massimi, ma il 2025 potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione, con il Bitcoin che finalmente si stabilizzerà oltre la fantomatica soglia dei 100.000 dollari, trascinando in alto l’intero settore. Ricordiamo che si tratta solo di previsioni: sono tante le variabili in ballo, considerando anche che presto ci sarà l’introduzione dei primi interventi di regolamentazione, il cui impatto al momento è difficile da quantificare.