Hals, la zingara ridente: chi l’ha dipinta e di cosa tratta?
Questo dipinto a molti noto come “la zingara ridente” è uno dei dipinti più conosciuti e soprattutto più discussi della storia, anche se in molti non ne sono a conoscenza oppure, lo hanno presente ma non conoscono la storia ed il significato di questo. Nei prossimi articoli, se siete curiosi di saperne di più a riguardo, potrete trovare la storia e le curiosità che ruotano attorno a questo dipinto, così che possiate anche coglierne il vero significato e la sua importanza.
Chi lo ha dipinto e la storia
La zingara ridente venne dipinta dal francese Frans Hals nel 1628. Il dipinto fu poi ritrovato all’inizio del 900 da Hofestede de Groot, un grande collezionista ed intenditore d’arte che gli diede il nome con cui oggi noi tutti lo chiamiamo, ovvero “La zingara ridente”. Ad oggi questo dipinto si trova al museo del Louvre di Parigi, ma nel tempo è stato in diversi luoghi, poiché è passato nelle mani di diversi collezionisti. Nel 1782, infatti, il dipinto si trovava già a Parigi, fino a quando non venne acquistato da Marquis de Menars. Successivamente il dipinto entrò a far parte della collezione Remy e poi nella collezione La Caze. Fu solo nel 1869, che questa collezione venne donata al Louvre, dove ancora oggi si trova l’opera d’arte.
Di cosa tratta
La zingara ridente, è sicuramente un dipinto che nel corso della storia è stato molto discusso, attirando l’attenzione di molti. Il pittore Frans Hals, quando la realizzò, era sicuramente consapevole del fatto che questo dipinto avrebbe attirato l’attenzione di molti, facendo parlare per tanto tempo di sé; anche se presumibilmente non avrebbe mai immaginato che questo dipinto gli avrebbe attribuito tanta fama e popolarità. Non si può dire con certezza che l’intenzione di Hals fosse quella di dipingere il ritratto di una zingara, in quanto il primo a definirla tale non fu lui ma fu Hofestede de Groot. Fino ad allora, la maggior parte dei critici d’arte pensava si trattasse di una prostituta piuttosto che di una zingara, poiché la donna rappresentata presenta una profonda scollatura che colpisce prima di ogni altra cosa lo sguardo di chi la osserva. Questo quadro venne proprio per questo definito fin da subito molto provocatorio, poiché negli anni 600, durante i quali venne realizzato, nessuno realizzava opere in cui le donne presentavano richiami sessuali così espliciti ed evidenti. Solo molti anni dopo il famosissimo Manet, riuscì a “superare” a livello provocatorio la Zingara ridente, realizzando un dipinto che rappresentava una donna totalmente nuda sdraiata su un letto, che egli chiamò con il nome Olympia. Infine, un altro elemento fondamentale di questa tela, che la rende così provocatoria, è senz’altro la luce. In questo dipinto infatti la luce sembra provenire dall’esterno e colpisce in modo molto particolare il viso sorridente di questa donna e la sua scollatura, che risalta così grazie alla sua pelle molto chiara, in contrasto con il fondo scuro della tela.