Guerra in Iraq non necessaria: Blair sotto accusa
Brutte notizie per Blair, ma per molti altri non si tratta che di tristi conferme. Secondo l’inchiesta inglese che si è appena conclusa la guerra in Iraq non era necessaria in quanto Saddam Ussein non era una minaccia. Secondo l’inchiesta gli Usa e la Gran Bretagna addirittura minarono l’autorità dell’Onu.
Ma andiamo a leggere con maggiore attenzione la relazione diffusa da Sir Chilcot. Possiamo così scoprire che i 2 paesi basarono le decisioni prese per scatenare il conflitto su dati di intelligence considerati imperfetti. Non solo, il tutto sarebbe stato portato avanti con una progettazione totalmente inadeguata.
Dal canto suo, Tony Blair, che allora era primo ministro inglese, è accusato di aver posto la questione all’opinione pubblica in modo furviante, apportando prove sul fatto che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa, ma senza aver riscontrato che ciò fosse vero.
Insomma ad anni di distanza e migliaia di morti dopo si ha la conferma che quella guerra non andava fatta perchè non vi erano i presupposti per farla. Ora il premier (ex premier) Blair si difende dicendo di aver agito in assoluta buona fede. Ma chi lo spiega alle famiglie delle vittime? Per non considerare tutti i danni economici che la guerra ha causato nell’area.
Secondo quanto riportato dal corriere.it la guerra in Iraq ha reso orfani almeno 800 mila minori. Le vittime civili sono state circa 180 mila.