Fibrocellula muscolare: cos’è, dove si trova e come si allena
Tra gli sportivi si sente spesso parlare dell’importanza dalla fibrocellula perfettamente allenata, ma di che cosa si tratta nello specifico? Quando ci si sofferma sui diversi piani di allenamento, sia per la perdita di peso, sia per il potenziamento della massa muscolare, non si può fare a meno di approfondire anche la struttura interna della nostra muscolatura. La fibrocellula rappresenta l’unità di base del tessuto muscolare suddiviso in tre differenti categorie da quella liscia, allo striato, al cardiaco. Allenamenti specifici possono intervenire sulla fibrocellula modificandone in parte la struttura originaria, ma in quale modo e a quale scopo? Concentrandoci sugli effetti dati dagli stimoli per l’allenamento di questa area del corpo andiamo a scoprire tutto ciò che riguarda la fibrocellula e dove si trova.
Struttura e collocamento della fibra muscolare
La fibrocellula viene chiamata anche fibra muscolare, e si presenta in forma allungata per permettere di accorciare la lunghezza in conseguenza agli stimoli nervosi. All’interno della fibrocellula si trova il citoplasma, o sarcoplasma, rivestito in gran parte dalle miofibrille, formate a loro volta da filamenti di sostanze proteiche. Come già accennato in precedenza la fibrocellula interessa il tessuto muscolare liscio, striato e cardiaco, in grado di recepire lo stimolo nervoso favorendo la contrazione. Il tessuto muscolare permette tutta una serie di movimenti volontari e involontari, compresi i processi legati al funzionamento degli organi.
Rispetto al tessuto muscolare liscio la fibrocellula striata si caratterizza in una contrazione volontaria, tirando lungo la direzione delle sue fibre, e non in toto come un’unica struttura muscolare liscia. Il compito principale della fibrocellula striata ci permette di muoverci all’interno dello spazio, contro le resistenze esterne. Per allenare la fibra muscolare si trovano due distinti stimoli: energetici e meccanici.
Stimoli energetici e stimoli meccanici
Gli stimoli energetici, in fase di allenamento della fibrocellula, interessano diverse riserve energetiche quali il metabolismo anaerobico alattacido, il metabolismo anaerobico lattacido e il metabolismo aerobico. Andando a sollecitare una delle riserve energetiche appena descritte, tramite l’allenamento, si otterrà un cambiamento della struttura interna da parte dei mitocondri che aumenteranno di numero e volume.
Gli stimoli meccanici si basano invece sulle resistenze. Quando il carico supera il 30% del massimale di resistenza si parla di un allenamento di forza e forza massimale, la quale apporta i cambiamenti più radicali alla struttura della fibrocellula. Gli sforzi di allenamento brevi e veloci trovano una corrispondenza nelle fibre muscolari bianche, mentre le fibre rosse interessano i muscoli del rachide, gli arti superiori, la ventilazione polmonare e la deambulazione.
L’allenamento della fibrocellula prevede quindi uno sfiancamento muscolare e lo svuotamento delle riserve con intervalli di recupero volti a ricostituire e potenziare la fascia muscolare, similmente a quanto avviene nel potenziamento muscolare obiettivo del Body Building. Ogni muscolo a fibra differente deve sottostare a diverse tipologie di allenamento, preferibilmente impostate da un piano professionale deciso da un personal trainer.