Ernest Hemingway: cosa si sa di lui? Quali sono le sue opere più note?
Hemingway fu uno degli scrittori più affascinanti e complessi della sua epoca, sia come autore che come persona complessa ed affascinante. Ma cosa si sa della sua vita? Quali sono i suoi libri più famosi?
La sua biografia
Ernest Miller Hemingway nacque il 21 luglio 1899 nell’Illinois, secondogenito di un medico e di un ex aspirante cantante lirica, e fin da piccolo mostrò interesse non solo per la scrittura, ma anche per la natura, la caccia e la boxe.
Finiti gli studi, vista la sua predisposizione per la scrittura, trovò impiego come cronista al Kansas City Star, quotidiano dell’omonima città. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale si arruolò e si recò in Europa, dapprima in Francia e poi in Italia, arrivando a Schio con la Croce Rossa Italiana. Nell’estate del 1918 venne ferito gravemente e ciò lasciò il segno su di lui.
Nel dopoguerra, trovò lavoro al Toronto Star, che lo mandò come inviato in Europa e a Parigi negli anni Venti, dove conobbe la scrittrice Gertrude Stein, che lo introdusse nei circoli degli artisti disillusi emigrati dagli Stati Uniti. Fu lì che fece amicizia anche con Francis Scott Fitzgerald, l’autore de Il grande Gatsby. E’ sempre in questo periodo che Hemingway cominciò a scrivere i suoi primi libri.
In vita sua, Hemingway fu un vero “cittadino del mondo”, in quanto si recò in Italia (in particolare nel Veneto), in Francia, a Cuba e in Florida, dove c’è la sua villa che ospita i discendenti dei suoi gatti. Fu inviato in diversi paesi anche durante la Seconda Guerra Mondiale, e alla fine di questo conflitto sposò Mary Welsch, la sua quarta e ultima moglie. Dalla prima, Elizabeth, ebbe il figlio John, mentre dalla seconda gli altri suoi due figli, Patrick e Gregory.
Vinse il premio Nobel nel 1954, ma gli anni successivi furono difficili per via delle sue condizioni di salute, inclusa la depressione, e lui morì suicida nel 1961, in Idaho.
Le sue opere
Nemmeno a dirlo, la sua opera più famosa fu sicuramente Il vecchio e il mare, libro che scrisse nel 1953 (fu anche l’ultimo) e grazie al quale vinse il premio Nobel. Una storia semplice, ma con evidenti simbologie.
Tra i suoi primi libri, invece, c’è da citare Addio alle armi, del 1929, che in Italia fu scelto come primo numero della collana Oscar Mondadori. Basato sulle esperienze dello scrittore, racconta una storia d’amore prima e dopo la battaglia di Caporetto.
Ma il suo primo libro, scritto nel 1926, fu Fiesta: Il sole sorgerà ancora, che racconta le vicende di un gruppo di amici a Parigi, città in cui lo scrittore si trovava in quegli anni. Del 1940, invece, è Per chi suona la campana, che vede protagonisti dei partigiani repubblicani. Fu nel dopoguerra, quando cominciarono a manifestarsi i suoi primi problemi di salute che si dedicò alla stesura de Il giardino dell’Eden, che fu il suo secondo libro postumo a essere pubblicato, nel 1986.