Cultura

Enrichetta Blondel: ecco cosa c’è da sapere sulla moglie di Alessandro Manzoni

I grandi uomini hanno sempre al loro fianco grandi donne. Questo è un motto che calza a pennello per Enrichetta Blondel, prima moglie di Alessandro Manzoni.

Di lei si sanno molte cose sulla vita privata e su quali fossero i suoi compiti da “moglie” di un noto scrittore, ma c’è da dire che è stato un personaggio storico passato in secondo piano. Madre, compagna, moglie e donna di pensiero indipendente.

I genitori di Enrichetta Blondel

Enrichetta Blondel nacque nel 1791. I genitori erano di origini francesi con dottrina calvinista. Emigrarono in Italia nel 1771. Enrichetta Blondel aveva 7 fratelli, cosa normalissima in un’epoca in cui il tasso di mortalità infantile era altissimo.

Prima si stabilirono a Bergamo, dove il padre fondò una ditta tessile per la seta, in seguito si stabilirono a Milano. La sua famiglia era molto benestante, tanto da acquistare, a Milano, una casa di un conte.

Enrichetta venne battezzata con rito cattolico, nonostante i genitori non fossero di fede cristiana, ma presero questa decisione anche notando la cultura italiana. Spesso i ricchi commercianti, per avere successo, erano comunque costretti a trattare con la chiesa. Avendo dei figli non battezzati poteva essere un serio problema politico e lavorativo.

Biografia di Enrichetta Blondel

Secondo la “moda” dell’epoca, le donne non avevano bisogno di studiare. Infatti Enrichetta Blondel non ebbe grandi successi negli studi. Non si sa molto della sua infanzia e adolescenza, ma c’è un elenco dettagliato della vita con il Manzoni.

Nel 1807 conobbe il suo futuro marito, cioè Alessandro Manzoni. Molto di questo “successo” dell’incontro tra i due, si deve alla madre della Blondel, che era alla ricerca disperata di un marito. Alessandro Manzoni venne immediatamente colpito dalla vivace intelligenza della donna e della sensibilità che era incomparabile, non di convenienza, ma di animo.

Tante volte il Manzoni dichiarò che la donna aveva due grandi doti, quale non essere nobile ed essere protestante, ma in realtà amava tante altre doti della giovane.

Per riuscirsi a sposare, Enrichetta Blondel, appena sedicenne, dovette convertirsi al cattolicesimo. All’epoca era impossibile contrarre matrimonio con persone che non erano della stessa fede.

La vita della prima moglie di Alessandro Manzoni

Furono 4 i punti cardinali su cui si fondò la vita di Enrichetta Blondel, vale a dire: matrimonio, maternità, malattia e fede.

Il matrimonio con Manzoni non fu semplice poiché parliamo di un personaggio molto particolare della letteratura e politica italiana. Per questo si dedicò alla maternità dando alla luce 10 figli. Questo minò molto la sua salute e la rendeva facile a tante malattie.

Durante questo percorso si avvicinò alla fede cristiana, diventando una vera fervente cattolica.

Nel 1833, all’età di 42 anni, divenuta quasi cieca, per le molte malattie e per la tisi, Enrichetta Blondel morì il giorno di natale, 25 dicembre.