Che cosa sono i Buchi Neri e come si originano
Recentemente si è sentito nuovamente parlare di buchi neri, associando il fenomeno agli scatti fotografici apparsi in rete, frutto di ampie polemiche associate alle teorie sulle fake news. I buchi neri consistono in un corpo celeste abbinato ad un campo gravitazionale particolarmente potente in grado di non lasciar sfuggire dal proprio interno luce, radiazioni e materia, classificandosi come una regione presente nello spazio-tempo ancora inesplorata. All’interno di un buco nero la forza di gravità si frappone a qualsiasi altra potenza, avviando un collasso gravitazionale e concentrando lo spazio-tempo in direzione di un’incurvatura infinita a volume ‘nullo’. Intorno al buco nero viene collocato, a livello geometrico immaginario, l’orizzonte degli eventi, rappresentando una sfera a delimitazione dello stesso dalla quale non può fuoriuscire alcun segnale. Ma quali altre caratteristiche ruotano intorno alla presenza dei buchi neri?
Cenni storici e caratteristiche
I buchi neri vennero analizzati nella fisica classica intorno al XVIII secolo, ipotizzando una dimensione talmente grande della massa senza alcuna possibilità di visibilità della stessa regione spazio-tempo. I buchi neri furono successivamente coniati nella denominazione odierna dal fisico John Archibald Wheeler, in relazione all’impossibilità di poter emettere luce compresa l’impossibilità da parte delle particelle catturate di poter riemergere.
Alla presenza dei buchi neri è stata in seguito elaborata la teoria dello stato della materia definito ‘singolarità’, associato ad elementi e caratteristiche del tutto sconosciute alle leggi della meccanica odierna sul comportamento dell’Universo. I buchi neri conservano tutto il loro fascino e mistero dovuto all’impossibilità di un’osservazione diretta. Per osservare i buchi neri si rende necessaria una modalità indiretta andando a ricercare gli effetti della sua presenza sulla materia alla regione spazio-tempo circostante.
Nonostante l’impossibilità di un’osservazione diretta l’esistenza dei buchi neri risulta scientificamente attestata, individuati a masse variabili tra loro, partendo da un minimo pari alle dimensioni di cinque masse solari, fino a raggiungere picchi di miliardi di masse solari nella scala di osservazione galattica. A caratterizzare i buchi neri è l’orizzonte degli eventi in direzione del baricentro della massa, mentre le teorie di Einstein sull’impossibilità della loro formazione furono ritenute del tutto errate.
Secondo alcuni studi la forza esercitata dai buchi neri in direzione dei corpi vicini avrebbe permesso la scoperta di un sistema binario di stelle, trovandosi in un’unico sistema grazie al quale poter individuare la regione spazio-tempo rappresentata dalla massa. In prossimità di una stella il buco nero eserciterebbe una forza attrattiva nei suoi confronti, attirando il gas presente al suo interno in sua direzione.