Assegno circolare non trasferibile: cos’è e come si effettua?
L’assegno bancario è un titolo di credito, mediante il quale, chi lo emette può pagare un altro soggetto privato o ente pubblico, secondo quanto prevede il regio decreto numero 1736, del 21 dicembre 1933. Perché un assegno venga accettato devono essere rispettati dei requisiti previsti, anche per quanto riguarda quelli non trasferibili. Ma cosa si intende per “assegni non trasferibili”? Come si effettua un assegno di questo tipo? Scopriamolo in questa guida dettagliata.
Le caratteristiche dell’assegno circolare non trasferibile
L’assegno circolare viene emesso dalla stessa banca, dopo che il richiedente fornisce i fondi di copertura, ed è molto utile nelle transizioni. Quello “non trasferibile” è il genere di assegno che non viene girato a qualcuno che non sia il beneficiario, il che permette di non farlo circolare, ed il suo valore non superare i mille euro.
Questi criteri sono stati stabiliti dal Decreto Legislativo numero 231, del 21 novembre del 2007, in modo da prevenire il riciclaggio di denaro.
La caratteristica principale di questo tipo di assegno è quella di fornire una maggiore sicurezza, sia a chi lo ha emesso sia al beneficiario, in modo che possa essere riscosso solo da quest’ultimo. Nel caso che venga smarrito o si danneggi, o si reca alla banca o all’ente di pagamento senza un documento d’identità valido, non si potrà riscuotere. Inoltre, se viene utilizzato impropriamente, sarà possibile verificarlo.
Come si compila
Per prima cosa, bisogna sapere che il blocchetto degli assegni viene emesso dalla banca e consegnato al cliente, in cui gli assegni personali sono comunque non trasferibili. Chi vuole evitare la clausola di non trasferibilità, deve richiederlo espressamente all’ente bancario, che potrà fornire un altro carnet, privo di diciture. E’ da sottolineare che per gli importi superiori ai 12.000 euro la clausola sarà sempre obbligatoria, a prescindere di chi sarà il beneficiario. In questo tipo di assegno si deve sempre specificare la causale, anche se si vuole intestare un assegno a sé stessi.
Nel caso che la dicitura di non trasferibilità non venga rispettata, si potrà incorrere in multe che vanno dall’1 al 40% dell’importo.
Per la sua compilazione, ci si deve rivolgere direttamente alla banca, che eseguirà l’operazione con i dati forniti da chi lo ha richiesto, in modo da evitare errori. In questo titolo di credito, bisogna riportare:
- il nome e cognome del beneficiario, o l’ente o l’azienda, a seconda dei casi;
- la data ed il luogo di emissione;
- la somma prevista, sia in cifre che in lettere;
- i dati della banca, che dovrebbero essere già prestampati;
L’assegno non trasferibile non ha delle date di scadenza, ma si dovranno comunque rispettare i tempi previsti che vanno dalla data d’emissione, ossia si dovrà riscuotere l’assegno in una data che va dagli otto ai quindici giorni da essa, altrimenti perderà la sua validità.