Amnistia e Indulto 11 Dicembre 2016: ultime news sul sovraffollamento carceri, novità ultim’ora
Dopo il No al Referendum dei giorni scorsi cosa cambierà in materia di amnistia e indulto? Quali saranno gli sviluppi in merito al rifiuto del cambiamento della Costituzione?
Vediamo, dunque, quali sono le novità di dicembre 2016 su amnistia e indulto.
Amnistia e indulto dicembre 2016: il No al Referendum cambierà le cose?
E’ ormai ufficiale, a pochi giorni dal Referendum nulla è cambiato e nulla cambierà nell’immediato futuro. Questo vuol dire che occorreranno ancora i pareri di entrambe le Camere su ogni questione legale e non, comprese quelle che si occupano di amnistia e indulto. Infatti, un eventuale esito positivo al Referendum Costituzionale avrebbe escluso il Senato a tal proposito e sarebbe stato più semplice arrivare ad una conclusione.
Dopo l’ultima visita di Renzi al carcere di Pavia, neanche lui sembrava essere particolarmente interessato ad aprire una discussione sull’argomento. Ora che il presidente Renzi si è dimesso, la situazione rimarrà la medesima o ci sarà qualche speranza di riaprire il dibattito sui provvedimenti da prendere in merito di amnistia e indulto? La speranza è quella che il nuovo Presidente del Consiglio possa essere una persona che abbia a cuore la situazione dei detenuti e che abbia premura di portare a termine un discorso aperto ormai molti anni fa.
Nemmeno l’appello di Papa Francesco, che ha sempre speso parole di conforto nei confronti dei detenuti, e il giorno del Giubileo dei Carcerati, celebrato lo scorso 6 novembre, sono serviti ad accelerare i tempi. Francesco ha abolito l’ergastolo spiegando che, come tutte le condanne, rende impossibile al condannato progettare un futuro e questo di per sè può essere già considerata una pena sufficiente.
A questo punto è evidente che l’unica prospettiva possibile sia l’attesa a cui, ormai, siamo tutti piuttosto avvezzi.
Amnistia e indulto: ultime novità di dicembre 2016
Lo scorso 30 novembre è stata presentata al Senato una mozione sottoscritta da Barani, Verdini e dai senatori di Ala che richiedeva un provvedimento subitaneo poichè proprio al Senato fanno capo i 4 ddl non ancora giunti alle Camere. In sintesi, la mozione evidenzia la necessità di contrastare le pessime condizioni di vita nei carceri, ma dopo le dimissioni di Renzi molto probabilmente il documento non verrà nemmeno preso in considerazione.
I Radicali Italiani, però, non gettano la spugna e continuano la loro lotta: il presidente della Lista Pannella, Maurizio Turco, ha sottolineato, inoltre, quanto il Governo negli ultimi tempi sia stato negligente e distratto nei confronti dei detenuti e dei loro diritti auspicando che la situazione possa presto migliorare.