Robot collaborativi: come implementarli in sicurezza nel sistema produttivo
Negli ultimi dieci anni i robot collaborativi sono diventati una presenza sempre più costante nelle industrie italiane, offrendo una soluzione concreta in tutti quei contesti in cui è necessaria la presenza condivisa di macchine e lavoratori. Tuttavia, l’implementazione dei cobot nei processi industriali richiede un’attenta valutazione dei rischi, un’analisi essenziale per adottare la strategia di sicurezza giusta per un’integrazione ottimale.
I cobot, infatti, nella maggior parte dei casi operano senza barriere fisiche tra la macchina e gli addetti, quindi nonostante gli elevati standard di sicurezza garantiti da questi sistemi è fondamentale accertarsi di rispettare tutti i requisiti di sicurezza necessari. Si tratta di un processo che richiede adeguate competenze ed esperienza, per essere certi di inserire i cobot in un ambiente di lavoro sicuro con operatori umani formati e consapevoli.
La valutazione del rischio per l’integrazione dei cobot nei processi industriali
Per comprendere meglio come funziona l’analisi del rischio in merito ai robot collaborativi una spiegazione approfondita viene proposta dagli esperti di Homberger Robotica, fornitore specializzato nella distribuzione di cobot, robot di precisione, sistemi di visione 3D e soluzioni integrate per l’automazione industriale 4.0. In particolare, le aziende che desiderano ricorrere ai cobot devono innanzitutto valutare alcuni fattori di rischio, da considerare già nella fase di progettazione per la sicurezza.
Un aspetto importante riguarda le traiettorie dei robot collaborativi che non sono prevedibili, ovvero quei movimenti difficili da predire per gli operatori che lavorano in uno spazio condiviso con i cobot. Lo stesso vale per le traiettorie configurate in modo non ottimale, in quanto potrebbero rappresentare un rischio per i lavoratori se non vengono tenuti in considerazione determinati aspetti, oppure una scarsa attenzione nei confronti dell’alta velocità operativa dei robot collaborativi.
Ovviamente, esistono altri pericoli che devono essere analizzati in maniera scrupolosa, come la potenziale perdita accidentale di un componente del cobot, la lavorazione di oggetti affilati da parte del robot collaborativo o una gestione non adeguata della pinza. Allo stesso modo, bisogna garantire che gli addetti alla programmazione dei cobot sappiano come realizzare questa operazione in modo corretto, affinché siano in grado di regolare il programma senza rischi per l’incolumità degli operatori presenti nella zona di azione del cobot.
Tutti questi fattori devono essere considerati prima dell’implementazione dei robot collaborativi, ovvero nella fase di studio della strategia per la sicurezza. In questa circostanza è necessario rimuovere i rischi mediante una precisa progettazione, ridurre i pericoli che non possono essere eliminati del tutto tramite l’applicazione di adeguate misure di sicurezza e soprattutto formare le persone che dovranno lavorare con i cobot, investendo nell’informazione di qualità, nella preparazione professionale e nell’aggiornamento continuo.
La progettazione del sistema produttivo con i cobot orientata alla sicurezza
Per implementare i cobot in modo ottimale nel sistema produttivo è necessario individuare un layout sicuro dell’applicazione, in grado di rispettare pienamente i requisiti e gli standard di sicurezza richiesti. Inoltre, bisogna selezionare un fornitore che possa garantire prodotti dotati delle certificazioni di sicurezza e conformità, una caratteristica che agevola l’incorporazione dei cobot all’interno dei processi produttivi industriali.
L’operazione di progettazione può essere effettuata internamente all’azienda, tuttavia in mancanza di adeguate competenze è opportuno rivolgersi a dei consulenti specializzati esterni per ottimizzare il processo. Si tratta infatti di un’attività per la quale occorrono esperienza e conoscenze specifiche, per definire i processi e i compiti inerenti l’applicazione e in seguito individuare requisiti e limiti di funzionamento del robot collaborativo.
Una volta portate a termine tutte le fasi preliminari è possibile realizzare la valutazione del rischio vera e propria, una procedura che va ripetuta per tutti i pericoli rilevati stabilendo per ogni casistica un certo grado di rischio. In base al livello di rischio di ogni fattore di pericolosità è possibile adottare i dovuti accorgimenti, i quali possono andare dall’informazione dell’operatore per i rischi più bassi e poco probabili, fino all’obbligo di implementare misure di sicurezza efficaci per i rischi più alti e potenzialmente pericolosi.