Assegno circolare scadenza: come si compila e i rischi di non pagare in tempo
L’assegno circolare è un titolo di credito molto utilizzato e conosciuto, in quanto la sua particolarità è quella di permettere di eseguire dei pagamenti senza però che circoli fisicamente denaro contante. Proprio per questa ragione torna molto utile utilizzarlo in determinate circostanze, anche se per molti non è ben chiaro come questo si compili e quali siano i termini relativi alla sua scadenza. Nei prossimi paragrafi cercheremo proprio di fare chiarezza su questi elementi, così da comprendere in modo chiaro come utilizzare questo titolo di credito.
Come si compila
Per far sì che un assegno circolare sia valido, bisogna dapprima mettere in chiaro che questo deve necessariamente essere compilato dalla banca e che al suo interno, devono essere presenti una serie di dati necessari. Tra questi dati, prima di tutto non può assolutamente mancare sull’assegno la denominazione ” assegno circolare” con la rispettiva promessa di pagare una precisa cifra di denaro a vista.
Un altro elemento che non può mancare nell’assegno circolare affinché sia ritenuto valido, è la data ed il luogo in cui è stato emesso, oltre che l’indicazione del beneficiario di tale assegno. E’ poi importante precisare l’importo che la banca dovrà pagare a vista, che deve essere indicato sia in cifre sia in lettere.
Proprio a questo riguardo, generalmente gli assegni circolari presentano un quadro di controllo a cifre, che impedisce di modificare in qualsiasi modo la cifra indicata. Infine, un altro elemento che non può mancare nel momento della compilazione di un assegno circolare, è la firma della banca che emette tale assegno.
La scadenza
Vi è sempre parecchia confusione riguardo a quale sia il periodo di validità di un assegno circolare e di conseguenza, riguardo alla sua scadenza. Iniziamo dicendo che prima di tutto è consigliabile, nel momento in cui si riceve un assegno circolare, incassarlo o eventualmente cambiarlo entro otto o quindici giorni da quando è stato ricevuto.
Sarà opportuno incassarlo o cambiarlo entro otto giorni nel caso in cui l’assegno sia stato emesso nello stesso Comune in cui si vive; entro quindici giorni invece nel caso in cui sia stato emesso in un altro Comune. Bisogna però specificare che superato questo termine di otto o quindici giorni, l’assegno circolare non perde la sua validità, anche se superato tale limite l’emittente può revocarlo.
E’ dunque importante sottolineare che in ogni caso, colui che è in possesso dell’assegno deve presentarlo per il pagamento all’emittente entro e non oltre 30 giorni, poiché in caso contrario, superato tale limite, decade dell’azione di regresso.