Imparare il linguaggio dei segni: si può? In che modo?
La lingua italiana dei segni si basa su una comunicazione non verbale che sfrutta determinati sistemi codificati. Tale linguaggio non verbale coinvolge soprattutto le mani, l’espressione del viso, i movimenti labiali e quelli del corpo. Uno degli esempi di questo linguaggio è rappresentato dalla presenza, in alcuni notiziari televisivi, di una persona a lato dello schermo in grado di replicare le parole del giornalista tramite segni. Imparare il linguaggio dei segni è possibile sia per le persone affette da specifici deficit, sia per chiunque voglia addentrarsi in questa tecnica affascinante priva di parole. Ma quale percorso di studi occorre seguire per acquisire tutte le abilità tecniche necessarie? Scopriamolo insieme proseguendo la lettura!
A chi si rivolge la lingua dei segni
Come abbiamo già accennato in precedenza il linguaggio dei segni si basa su una comunicazione non verbale che sfrutta le mani, le espressioni facciali, il labiale e il linguaggio del corpo. Alla base della lingua italiana dei segni si trovano i gesti eseguiti con una o entrambe le mani, associati ad un particolare movimento o posizione del palmo e delle braccia. Ogni gesto rappresenta una specifica parola o concetto, perfettamente codificata a livello verbale e non verbale.
Al contrario dei gesti veri e propri i movimenti labiali si presentano come una componente secondaria all’interno del linguaggio. Ogni paese si serve di una codificazione specifica, diversa rispetto ad un’altra, motivo per il quale in Italia viene utilizzato l’acronimo LIS, la lingua italiana dei segni. Per cercare di unire tutti i diversi paesi all’interno di un unico linguaggio universale è stata proposta una lingua internazionale denominata ‘signuno’.
In campo innovazione una startup italiana ha invece messo a punto un guanto tecnologico, Talking Hands, in grado di codificare i gesti grazie al supporto di un software. Il linguaggio dei segni si rivolge a tutti i soggetti affetti da deficit specifici come la sordità e il mutismo, utilizzato anche dai genitori e famigliari degli stessi e dagli insegnanti, compresi i pazienti sotto l’intervento di laringectomia.
Come imparare a decodificare parole e frasi complesse
Il linguaggio dei segni richiede uno studio iniziale basato sullo specifico alfabeto, per sibilare terminologie e nomi. Il secondo passo si basa invece sui segni e sulle espressioni, le quali devono essere mescolate con attenzione per formulare frasi complesse. Per apprendere al meglio il linguaggio ci si può avvalere di corsi specifici organizzati sul territorio, libri veri e propri di testo e moltissima pratica.