Come si è evoluta la musica oggi: ecco i nuovi canali
In un mondo in continua evoluzione, l’amore per la musica (e per l’arte, in generale) sembra una delle poche costanti destinate a rimanere tali. Eppure, se da una parte la necessità di affidarsi a note e fotogrammi per cercare emozioni nuove rimane sempre la stessa, dall’altra le modalità di fruizione cambiano ad un ritmo sempre più serrato.
Nell’articolo di oggi ci occuperemo esclusivamente di ascolto di canzoni e daremo un’occhiata alle forme più diffuse tra i diversi tipi di pubblico: i tempi del vinile sono davvero morti e sepolti? Il formato mp3 è ancora il favorito di chi sceglie il digitale? Quante persone sono disposte a pagare per sentire nuovi dischi in streaming? Le domande sono molteplici e, va detto, è molto difficile trovare risposte esaurienti che diano equo spazio ai diversi punti di vista sull’argomento. Detto ciò non ci perdiamo d’animo ed andiamo subito a cercare di scoprire insieme come si è evoluta la musica oggi: ecco i nuovi canali più battuti dagli appassionati di suoni ed armonie!
Radio e vinili
“…Fanno dei giri immensi e poi ritornano”, lo cantava tanti anni fa un Antonello Venditti particolarmente profetico sull’argomento musicale, se consideriamo che proprio oggi stiamo vivendo un nuovo boom del vinile. Un supporto che sembrava destinato a finire nel dimenticatoio e che invece ha ricominciato a vendere per ragioni tanto sonore quanto estetiche: il vinile infatti, oltre ad essere particolarmente amato dagli audiofili, viene considerato un vero e proprio oggetto di arredamento, perfetto per dare ulteriore valore al proprio salone al pari di un bel libro o di una stampa. Rimanendo in tema “amarcord” va poi sottolineato che ancora oggi la radio sembra essere uno dei mezzo più utilizzati in assoluto per ascoltare musica: a riportarlo il portale www.recovery-data.it, che però presenta cifre diametralmente opposte a quelle di cui sopra quando si parla del cosiddetto pubblico dei giovanissimi, composto da persone di età variabile tra i 16 ed i 24 anni.
Il mercato digitale della musica
Questa particolare fascia di età ascolta musica quasi esclusivamente tramite il proprio smartphone (circa il 90% degli intervistati) e per farlo utilizza soprattutto servizi streaming, a pagamento e gratuiti. Tra i secondi continua ad andare alla grande Youtube, piattaforma pensata per il video, che però è ancora oggi un veicolo importantissimo di diffusione di musica: da una parte grazie a canzoni a riprese (i cosiddetti “music videos”) che assomigliano sempre di più a quelle di un film, dall’altra per mezzo di playlist e addirittura album interi, caricati spesso e volentieri di straforo.
I servizi a pagamento
Un articolo dedicato a come si è evoluta la musica oggi non può però non tenere conto dei servizi esclusivamente dedicati all’ascolto di canzoni e colonne sonore. Servizi caratterizzati dalla possibilità di ascoltare musica in tempo reale (spesso addirittura offline), che presentano cataloghi quasi sconfinati e che addirittura finiscono con l’ampliare la cultura musicale degli ascoltatori tramite suggerimenti mirati: un particolare algoritmo raccoglie informazioni su ciò che ascoltate e vi propone materiale in linea con i vostri gusti. Stiamo ovviamente parlando di Spotify, ma anche di Deezer, di Apple Music, di Amazon Prime Music, di Tidal e chi più ne ha più ne metta: diversi servizi caratterizzati spesso e volentieri dalla classica “doppia opzione” (ovvero modalità gratuita da una parte e a pagamento dall’altra), che, in questo momento storico, si stanno letteralmente combattendo il pubblico virtuale di tutto il mondo. Perché oggi la maggior parte degli ascoltatori è slegata dal concetto di “disco” e/o di artista e preferisce invece consumare musica in una maniera il più fluida possibile: detto altrimenti, preferiamo essere liberi da impedimenti fisici di sorta (i cd, le cassette ed i vinili occupano spazio) e, soprattutto, preferiamo essere liberi di ascoltare tutto quello che vogliamo in ogni momento, con un semplice “click”.