Birra artigianale, è boom in Italia: produzione aumentata del 535% in 10 anni
Un successo di sapore
Dalle bionde classiche sino a quelle ai dodici luppoli, aromatizzate con tutto ciò che è commestibile, dai funghi porcini alla castagna, dal mirtillo al caramello e mille altre varianti di sapore, la birra artigianale mai come oggi in Italia si è ritagliata una nicchia commerciale importante, tra l’altro in crescita progressiva.
Dal 2008 ad oggi l’aumento è stato del 535%: pochi altri prodotti hanno riscosso un simile successo e, per quanto le tendenze non saranno in futuro così iperboliche negli aumenti, l’incremento di vendite ancora per qualche anno sarà determinato dal segno più.
D’altronde la crescita non è avvenuta solamente nei dati statici relativi alle vendite: i micro-birrifici sono più che raddoppiati, triplicati, quasi quadruplicati.
Se nel 2008 erano registrati nelle varie Camere del Commercio 113 micro-birrifici, oggi e ne contano ben 718 ed anche in questo caso il dato è percentualmente e numericamente in progressione.
Quali fattori hanno determinato questo successo?
Sicuramente tra i tanti è da annoverarsi l’alta qualità delle birre prodotte, la fantasia di marketing, di gusti, la rete commerciale importante sia sul web che nelle centinaia di feste dei micro-birrifici sparsi per tutto il paese, sorte di Oktoberfest in miniatura dalla bella atmosfera divertente e divertita.
Dalle feste della birra al web: la rete commerciale si amplifica
Le due direttrici principali sono proprio il web e le feste della birra solitamente ritrovabili nei piccoli comuni della Penisola, un investimento a basso costo per le amministrazioni ed un bel mood ‘rock’n’roll’ al quale partecipano dal biker più appassionato di moto (un regno di Harley Davidson) alle famiglie classiche.
Tra hamburger e patatine, porchette e prodotti locali, la birra si innalza come catalizzatore di uno street-food da festival importante e gustoso, i prezzi sono interessanti, le persone conoscono questi prodotti di nicchia, li apprezzano, li ricercano in seguito soprattutto sul web dove appositi store offrono la propria ‘vetrina’ composta da decine di sapori, marche, tendenze anche con ottimi sconti.
Tutto ciò ha incrementato il favore della gente per la birra da micro-birrificio.
Ma gli store aumentano: in questo business anche le rivendite di alcolici, solitamente dedite alla vendita di birre d’abbazia belga o francese, birre dal nome fantasioso provenienti dalla Scandinavia o dall’est europeo, hanno implementato la rivendita dei micro-birrifici in un sentimento di italico ‘cin cin’. .
Famoso nel web è l’e-commerce Birre da Manicomio specializzato appunto in birre artigianali online che potete trovare qui https://www.birredamanicomio.com/, oltre 500 birre disponibili da tutto il mondo suddivise per differenti aree di tematizzazione come i gusti, gli stili, i gradi e le differenti tipologie fra birre bionde, bianche, fruttate, ambrate e scure.
Insomma: se dobbiamo libare i lieti calici, che essi siano libati con una birra ‘made in Italy’!
Un po’ di dati per capire il fenomeno
Un italiano su due beve birra per un consumo medio pro-capite di oltre trentuno litri, dato tendente alla crescita.
Nei dati della Coldiretti, si evince che il fenomeno non ha ancora finito la sua espansione e i vari brand internazionali manifestano al contrario una tendenza negativa se non addirittura pessima, come nel caso dei prodotti dei birrifici inglesi che nel Belpaese hanno determinato un segno negativo del -71%.
Meglio la Germania anche se in costante flessione, siglando nell’anno precedente un calo del 31%, un dato che dovrebbe far riflettere una delle patrie delle weiss, lager, kolsch, bayern.
Ma il dato più felice di Coldiretti riguarda in questo settore un forte incremento dell’occupazione giovanile: nel movimento dei micro-birrifici sono soprattutto gli under 35 i fautori di questo meraviglioso progresso.
Il fenomeno ha una portata nazionale anche se alcune Regioni rispetto ad altre determinano trend d’incremento maggiori, innanzitutto perché per prime hanno creduto in questa piccola eccellenza locale, un altro motivo è stato l’incremento del numero delle feste della birra in molti comuni o della diffusione dei ‘brewpub’, i pub dove la birra prodotta sul posto viene direttamente servita.
Il classico locale dal produttore al consumatore, una vittoria del chilometro 0.
Quali sono allora le regioni in cui si è manifestato l’ottimo trend di questi dieci anni di vittorie e soddisfazioni per il nostro Made in Italy?
Su tutte il traino principale è la Lombardia con ben 249 aziende coinvolte nel fenomeno, seguita a ruota dal Veneto (134), il Piemonte con 127 micro-birrifici, la Toscana con 112, l’Emilia Romagna con 111 ed il Lazio con 104
Sono questi i dati esposti dalla ricerca Coldiretti ma il fenomeno è in crescita e mentre leggete questo articolo un piccolo birrificio sta nascendo da qualche parte, cercando il suo posto al sole nel sottobosco di una nuova realtà che speriamo mantenga il trend e non collassi come moda passeggera.
Fortunatamente il merchandising ed il marketing stanno lavorando bene in direzione di diverse figure professionali in grado di dare dignità alle birre dei micro-birrifici: soprattutto i nuovi sommelier della birra si stanno specializzando per abbinare piatti specifici ad ogni varietà di birra.